Società Italiana di Biogeografia
Storia e Ruolo della S. I. B.
di Baccio Baccetti
Il 17 settembre 1954 in un’aula dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Padova, durante una riunione notturna organizzata in occasione del XXVII Congresso dell’Unione Zoologica Italiana, i biogeografi italiani presero coscienza di sé e della scienza da essi coltivata, e fondarono il Gruppo Italiano Biogeografi. La Biogeografia, come disciplina scientifica e come ramo di ricerca naturalistica era già nata da molti anni (il nome è di Wallace, 1876), e conosceva collane di pubblicazioni ed autentici trattati soprattutto in Inghilterra (Wallace, 1876; Lydekker, 1896; Osborne, 1910), Francia (Jeannel, 1942) e Germania (Wegener, 1915). In Italia, anche soltanto come approccio scientifico per la soluzione di problemi faunistici o floristici, la biogeografia aveva tardato ad assumere un ruolo preminente e trainante: Infatti le discipline naturalistiche nella cui interfaccia essa sorgeva mostravano una certa riluttanza verso le discussioni teoriche e le ricerche di campo condotte per soddisfare curiosità interpretative disgiunte, almeno pareva, da risvolti pratici. L’evento che nei primi anni ’50 dette una scossa all’interesse italiano per la biogeografia fu il lavoro di Gridelli (1950) sulle specie transadriatiche. Con esso ci si accorse che anche il nostro Paese riservava la possibilità di soluzioni razionali per dei problemi sull’origine di tante peculiarità zoologiche e botaniche da tempo note, sempre considerate casuali o inesplicabili.
Così dunque, nell’estate del 1954, un gruppo di 8 studiosi aveva diramato fra i naturalisti italiani la circolare che qui di seguito si ripubblica. Di questi promotori (1 geologo, 2 botanici e 5 zoologi) gran parte sono defunti o allontanati; due soli, Ruffo e La Greca, sono ancora presenti fra i nostri soci.
“Proposta di Costituzione DI UN GRUPPO ITALIANO BIOGEOGRAFI
In considerazione dell'interesse sempre crescente destato in Italia dai problemi biogeografici, i sottoscritti riterrebbero opportuno costituire un organismo nazionale che assicurasse i collegamenti tra tutti coloro che si occupano attivamente, sia dal punto di vista zoologico, sia da quello botanico che paleogeografico, di questioni di biogeografia con particolare riguardo alla regione mediterranea.
Secondo ]'intenzione dei promotori, tale istituzione, che potrebbe denominarsi Gruppo Italiano Biogeografi, non avrebbe il significato di una nuova società scientifica, nè dovrebbe avere alcuna sede sociale stabilita. L'attività del Gruppo potrebbe consistere essenzialmente in riunioni da tenersi in sedi diverse; in tali riunioni gli aderenti si incontrerebbero per discutere questioni di biogeografia e per promuovere e coordinare, con reciproco vantaggio, lo studio di determinati problemi.
In occasione del prossimo Convegno dell'U.Z.I. di Padova (15 -·19 settembre), tutti coloro che decideranno di aderire al Gruppo terranno una prima riunione (in un giorno che verrà concertato e comunicato all'inizio del Congresso) onde procedere alla regolare istituzione del Gruppo stesso e prendere i necessari accordi per l'organizzazione della futura attività.
Chi eventualmente desiderasse avere chiarimenti prima del Convegno di Padova può rivolgersi al prof. Marcello La Greca - Istituto di Zoologia dell'Università - Via Mezzocannone, 8 - NAPOLI.
Valerio Giacomini - Pavia
Edoardo Gridelli - Trieste
Marcello La Greca - Napoli
Vittorio Marchesoni - Camerino
Giorgio Marcuzzi - Padova
Angelo Pasa - Verona
Sandro Ruffo - Verona
Cesare Sacchi – Napoli“
Torno ora al verbale redatto dal prof. Sandro Ruffo che nella citata riunione del 17 settembre 1954 fungeva da segretario. A tale riunione parteciparono i seguenti studiosi: Baccetti (Firenze), Benazzi (Pisa), Candura (Bari), Consiglio (Roma), D’Ancona (Padova), De Lerma (Bari), De Monte (Trieste). Frizzi (Pavia), Ghigi (Bologna), Giordani Soika (Venezia), La Greca (Napoli), Lanza (Firenze), Laudanna (Verona), Magistretti (Milano), Magnano (Verona), Marcello (Venezia), Marcuzzi (Padova), Martelli (Milano), Omodeo (Siena), Papi (Pisa), Ruffo (Verona), Saccà (Roma), Sacchi (Napoli), Stefani, (Sassari), Tamino (Roma), Tortonese (Genova), Valle (Bergamo), Zanandrea (Padova), Zangheri P. (Forlì), Zangheri S. (Padova), Zavattari (Roma).
Avevano inviato, inoltre, la loro adesione: Brian (Genova), Bronzini (Roma), Capra (Genova), Ciferri (Pavia), Focarile (Milano), Giacometti Cannicci (Roma), Giacomini (Pavia), Gridelli (Trieste), Invrea (Genova), Jucci (Pavia), Marchesoni (Camerino), Salfi (Napoli), Sappa (Torino), Tongiorgi (Pisa).
Per voto unanime dell’assemblea la presidenza venne assunta dal prof. Alessandro Ghigi, assistito dal prof. Sandro Ruffo con funzioni di segretario. Il prof. La Greca, in rappresentanza dei promotori, illustrò gli scopi che il costituendo Gruppo Biogeografi avrebbe dovuto proporsi di raggiungere. Sulla relazione del prof. La Greca presero la parola quasi tutti gli intervenuti i quali si trovarono pienamente consenzienti sulla opportunità della costituzione di un Gruppo Italiano Biogeografi. In base alle indicazioni emerse dalla discussione, venne approvato, articolo per articolo, il seguente regolamento:
1) E' costituito il Gruppo Italiano Biogeografi.
2) I1 Gruppo si propone i seguenti compiti:
a) Assicurare i collegamenti tra tutti coloro che in Italia si occupano attivamente di questioni di biogeografia, con particolare riguardo alla regione mediterranea, sia dal punto di vista zoologico, sia da quello botanico e paleogeografico:
b) Assicurare i collegamenti con analoghe istituzioni italiane o straniere:
c) Promuovere riunioni periodiche, annuali o semestrali. per trattare argomenti prestabiliti, in sede da scegliere volta per volta.
3) La quota sociale è fissata in L. 500 annue.
4) Il Gruppo elegge un Segretario, il quale dura in carica un triennio e può essere riconfermato; il Segretario ha l'incarico di indire le riunioni, coordinare i lavori, tenere l'elenco aggiornato dei biogeografi italiani e amministrare i fondi del Gruppo.
5) La sede del Gruppo è quella del Segretario.
6) Le deliberazioni dell'assemblea sono valide in prima convocazione con la presenza di almeno un terzo dei soci, in seconda convocazione qualunque sia il numero dei presenti.
7) I1 presente Regolamento può essere modificato a richiesta di almeno 10 soci, dall'assemblea regolarmente convocata un mese prima, a maggioranza assoluta dei presenti.
Come si vede il gruppo era del tutto informale: privo di natura giuridica e perciò della possibilità di chiedere fondi a chicchessia; cosa della quale non sentiva, allora, alcun bisogno. Tutto era nelle mani di un segretario: il primo fu Sandro Ruffo, per il triennio 1955-57. I soci, che già a Padova erano 41, arrivarono nel primo anno (1955) al numero di 62. Tanti furono all’epoca del I Congresso, che ebbe luogo fra Forlì e S. Marino nei giorni 14-15 aprile 1955 sul “Popolamento vegetale ed animale dei versanti adriatici della penisola italiana”. Buona parte del convegno si tenne in casa di Pietro Zangheri.
Il II Congresso fu tenuto a Siena, nei giorni 5-7 aprile 1956, sul “Significato di distribuzione mediterranea delle specie animali e vegetali”. In questa occasione fu deciso, con l’accordo dei due direttori di “Archivio Botanico Italiano” (Ciferri e Zangheri) di modificare la testata della rivista in “Archivio Botanico e Biogeografico Italiano”. Così il Gruppo Italiano Biogeografi ebbe a disposizione un fascicolo annuo per pubblicarvi i propri atti e i rendiconti dei propri congressi, che continuarono con cadenza annuale. Nei primi anni venivano anche pubblicate recensioni sui più importanti lavori biogeografici usciti negli ultimi tempi. Si dedicarono a questa bisogna, con ugual cura, Giacomini, Marcuzzi e Sacchi.
Il III Congresso si tenne all’Elba e a Capraia, nei giorni 1-4 giugno 1957, sul “Popolamento animale delle piccole isole mediterranee”, in piena atmosfera di connessioni territoriali e deriva dei continenti. Successivamente subentrò come Segretario Giampaolo Moretti, e si tenne il IV Congresso a Malcesine, nei giorni 1-4 giugno 1958 su “Irradiazioni mediterranee lungo il margine meridionale delle Alpi”. Il V Congresso ebbe luogo a Terracina nei giorni 26-29 maggio 1959, su “Le coste tirreniche dell’Italia Meridionale nel corso del Pliocene- Quaternario”, ed il VI fra Udine e Trieste nei giorni 24-27 maggio 1960 su “I caratteri della vegetazione carsica, con particolare riguardo alla flora e alla fauna delle doline”. Questio tre congressi furono precipuamente orientati su approcci ecologici alla biogeografia. Per il triennio succesivo fu eletto segretario Marcello La Greca, che si preparò ad organizzare a Catania il VII congresso. L’avvenimento ebbe luogo nei giorni 5-8 aprile 1961 in questa città sul tema “Rapporti faunistici e floristici fra Sicilia e penisola Italiana, con particolare riguardo a quelli del collegamento pleistocenico”. L’VIII congresso si tenne a Brescia il 3-6 settembre 1962 su “Aree di rifugio ed endemismo”. In tale occasione il Gruppo Italiano Biogeografi decise di cambiare il proprio nome in quello di “Società Italiana di Biogeografia”. Il regolamento era in pratica ancora quello steso a Padova nel ’54, eccetto l’ammontare delle quote sociali. In realtà i convegni tendevano sempre più ad ospitare, accanto a lavori riguardanti il tema principale del Congresso, anche contributi sui più vari argomenti,onde accontentare la maggioranza dei soci, che continuavano ad aumentare di numero tutti gli anni. Il IX congresso della ora ribattezzata Società Italiana di Biogeografia, fu tenuto il 28 maggio-1 giugno 1963 a Cosenza su “Il popolamento faunistico e floristico della Sila”. In tale occasione fu eletto nuovo segretario per il trienno successivo Ruggero Tomaselli, il quale partecipò all’organizzazione del X congresso che si tenne a Sassari nei giorni 27-30 maggio 1964 su “I problemi biogeografici della Sardegna”. In tale occasione si constatò che il numero dei soci della SIB era salito a quasi 200, e si confermò che i lavori solo in minima parte centravano il tema suggerito, mentre i vari biogeografi presentavano alla SIB le loro ricerche annuali, che si muovevano ovviamente sui loro argomenti abituali, difficilmente adattabili in qualche modo ad un tema che cambiava di anno in anno.
L’XI Congresso si svolse a Camaldoli (Arezzo) dal 26 al 30 giugno 1965, col tema generale “Rapporti faunistici e floristici tra Alpi e Appennino”. Furono esposte undici comunicazioni sui più diversi argomenti. Il XII Congresso ebbe luogo a Trento, dal 3 all’8 settembre 1966 con il tema “Biogeografia e conservazione della natura” e vi furono presentati solo 6 lavori, tutti di argomento protezionistico. Per il triennio successivo venne eletto segretario Baccio Baccetti. Si respirava ancora aria di biogeografia storica, ma nel 1963 era uscito su Evolution il famoso articolo di Mc Arthur e Wilson (1963), seguito dal trattato “The island biogeography” dei medesimi autori (1967). Compariva così la “Equilibrium theory”.
Il XIII Congresso della SIB ebbe luogo a Bari, nei giorni 22-24 maggio 1967, indirizzato genericamente su “Aspetti biogeografici della regione pugliese” Vi figurarono due relazioni di biogeografia pugliese (una botanica, letta da E. Francini Corti, ed una zoologica, letta da M. La Greca). Nei giorni successivi si susseguirono un’altra relazione, di zoogeografia marina, ad opera di Sarà, e 10 comunicazioni, in parte fuori tema. Intanto il numero dei soci della SIB era arrivato a 250.
Il XIV Congresso (1968) si svolse a Torino, su “Problemi del popolamento faunistico e floristico delle Alpi Occidentali”. Si tennero 1 relazione (Giacomini) e 7 comunicazioni sul tema.
Il XV Congresso (1969) ha luogo a Genova, nel famoso Museo Civico di Storia Naturale, centrato sulla ”Biogeografia ligure”. Hanno luogo 3 relazioni di biologia marina, faunistica e floristica e 9 comunicazioni. Alla fine di questo congresso, in realtà un po’ dispersivo, viene proposta dal segretario una importante modifica di statuto (che era in pratica ancora il regolamento di 15 anni prima). La modifica consisteva nell’affiancare al Segretario (che continua ad essere responsabile della Società da un punto di vista legale) 4 consiglieri onde condividere il peso organizzativo. Viene confermato per un triennio il prof. Baccio Baccetti come segretario, e vengono eletti consiglieri Pichi Sermolli, La Greca, Ruffo ed Agostini. Baccetti propone inoltre che per il futuro, onde potenziare i congressi che sono sempre meno prolifici, si prescelga per ognuno di essi un solo tema, strettamente biogeografico, accettando soltanto interventi che siano legati strettamente ad esso. Che si comunichino ai soci gli argomenti con tre anni di anticipo, e che il convegno si svolga nell’area geografica che più si attiene al tema prescelto. Gli atti costituiranno così una collana di volumi di “Lavori della Società Italiana di Biogeografia”, organica e ben pilotata dal Consiglio. Per il primo trienno vengono prescelti i temi su “Le Apuane”, “Le Eolie” e “L’Appennino Abruzzese”. L’assemblea ha approvato tutte le proposte.
Incomincia così un nuovo periodo della Società di Biogeografia, con il XVI Congresso i cui atti costituiranno il Vol. I della nuova serie dei Lavori della S.I.B. Il convegno ha luogo dal 22 al 25 settembre 1970 a Carrara, nel Palazzo Comunale, sul tema “Il popolamento animale e vegetale delle Apuane”. Il volume, che esce nel medesimo anno, denuncia un drastico cambiamento nello stile del sodalizio. Allinea ben 26 lavori di Geologia, Botanica, Zoologia e Antropologia, tutti rigorosamente riguardanti le Apuane, compreso un’introduzione geologica ed una conclusione generale. Copre oltre 750 pagine di testo ed è tuttora ricco di attualità. La Società era giunta ormai a 300 soci.
L’anno successivo ha luogo il XVII Convegno che produce il II volume della nuova serie dei Lavori della SIB. Il tema è, come annunciato anni prima, “Il popolamento animale e vegetale dell’Appennino Centrale”. La manifestazione si tiene all’Aquila dal 26 al 29 giugno 1971. Il volume, di pari mole di quello precedente, esce pure nell’anno, e contiene 26 comunicazioni tutte riguardanti il tema prescelto, comprese un’introduzione geologica ed una conclusione generale.Vengono intanto definiti i temi per i congressi del 72, 73 e 74.
Nel 1972 il XVIII Congresso della Società Italiana di Biogeografia si tenne a Lipari, dal 22 al 25 maggio. Il tema è stato “Il popolamento animale e vegetale delle isole circumsiciliane”. Sono state tenute 24 comunicazioni tutte rigorosamente nel tema, fra le quali una introduzione paleogeografica ed una conclusione generale. Questi contributi hanno costituito il III volume della nuova serie dei Lavori. Durante la Seduta Amministrativa si è provveduto alle elezioni del Consiglio Direttivo per il successivo triennio. Sono stati confermati i membri del consiglio uscente, e cioè Agostini, La Greca, Pichi Sermolli, Ruffo e Baccetti (Segretario). Si è poi provveduto alla designazione delle sedi per i Congressi del successivo triennio.
Nel 1973 il XIX Congresso della SIB ebbe luogo a Padova, dal 18 al 21 giugno, su due temi generali “Endemismo e vicarianza” e “Le categorie corologiche”. I contributi sono stati soltanto 7 ed hanno costituito il IV volume della nuova serie. Come al solito viene pianificato il successivo triennio di congressi. Si constata che i soci sono ormai più di trecento.
Il XX Congresso della S.I.B., come da tempo annunciato, ebbe luogo all’isola di Capraia, nei giorni 4-9 ottobre 1974, centrato su “Il popolamento animale e vegetale dell’Arcipelago toscano”, altro classico tema della biogeografia italiana, già oggetto di attenzione da parte del Gruppo Italiano Biogeografi: Furono presentate 32 comunicazioni, fra le quali una introduzione storica generale ed una conclusione sul convegno. Questi contributi costituirono un corposo V volume della nuova serie, di quasi 1000 pagine, pubblicato nel 1976. Nella seduta amministrativa si decise, per prendere un po’di respiro, di tenere il convegno ogni due anni, spostando così il successivo incontro a Perugia nel 1976. Così avvenne. Il XXI Congresso della SIB si tenne appunto in tale sede nei giorni 15-19 giugno e fu centrato su un ambiente, anzichè su un’area geografica. Il titolo fu: “Il popolamento delle acque interne italiane”, vi figurarono 29 comunicazioni, comprendenti anche contributi protezionistici, una prolusione di G. Montalenti e delle conclusioni finali di L. Tonolli. Anche la formula di trattare ambienti si dimostrò, così, azzeccata. In un rimpasto del Consiglio Direttivo vennero eletti Garbari, Pedrotti, Ruffo e Sbordoni, oltre a Baccetti segretario. Nel 1978, dal 15 al 18 giugno, a Verona, ebbe luogo il XXII convegno della SIB orientato su “Biogeografia delle caverne italiane”. La manifestazione ebbe un successo ed una risonanza altissimi. I lavori vennero raggruppati in due simposi, uno sistematico ed uno di biogeografia regionale, più una decina di comunicazioni speleologiche diverse e una conclusione generale. In tutto una quarantina di contributi che furono raccolti nel VII volume della SIB di oltre 900 pagine. Il volume, uscito con notevole ritardo a causa della sua mole, andò a ruba. Due anni dopo si ritornò alla biogeografia per aree. Infatti il XXIII Congresso della SIB fu dedicato al “Popolamento animale e vegetale della Sardegna” tema già affrontato dalla Società nel 1964, in un Convegno che era risultato un poco improvvisato. Questa volta la SIB si è impegnata a fondo, preannunciando il tema diversi anni prima. Il convegno si è tenuto a Cala Gonone dal 20 al 24 maggio 1980, ha annoverato 40 contributi, ben ripartiti sulle varie tematiche e ricchi di dati originali, ed ha raggiunto conclusioni importanti. Il conseguente volume, l’VIII, sfiora le 900 pagine. L’assemblea conferma il consiglio uscente per un nuovo triennio. Nel 1982, come da anni preannunciato, il Convegno (il XXIV) si spostò in Liguria, a Sanremo (15-19 giugno 1982) sul tema “Il popolamento delle Alpi Liguri nei suoi rapporti con le Alpi Marittime e con l’Appennino Ligure”. Sono stati esposti solo 20 contributi, che hanno tuttavia prodotto un volume (il IX) di oltre 700 pagine. Nel 1984, a Riofreddo (Potenza) nei giorni 21-24 maggio si trattò il tema “Il popolamento dell’Appennino Meridionale, dall’Appennino Campano alle Serre Calabre”, nel corso del XXV Congresso della SIB. Del Congresso fece parte anche un simposio su “Principi e Metodi dell’analisi biogeografica”. Il tema centrale fu trattato in oltre 30 comunicazioni, con la consueta introduzione generale. Con esse si costituì il X volume del Lavori della SIB, di oltre 800 pagine, pubblicato quasi subito. Con le 20 comunicazioni del simposio “Principi e Metodi” si organizzò un volumetto a sé (XI volume dei Lavori) che uscì un anno dopo. L’assemblea elesse un nuovo consiglio direttivo (Baccetti segr., Garbari, Poldini, Ruffo e Sbordoni) e suggerì i temi del successivo XXVI convegno. Questo si svolse a Udine nei giorni 28 maggio-1 giugno 1986, ed ospitò un tema generale (“Biogeografia delle Alpi sud-orientali”) ed una tavolta rotonda (”Il concetto di soglia biogeografica”): Il tema stimolò oltre 50 contributi che formarono le oltre 900 pagine del XIII volume dei Lavori della SIB; la tavola rotonda, che uscì immediatamente, annoverò 5 contributi riuniti nel XII volume della SIB. Nell’assemblea fu deciso, su proposta del segretario Baccetti, di anteporre al vecchio titolo dei Lavori la parola latina “Biogeographia”, con la quale a partire dai volumi XII e XIII, la collana è entrata in bibliografia. Fu anche deciso che il congresso successivo (XVII) si tenesse a Firenze, centrato sulla “Biogeografia della Somalia”. Con questa iniziativa si allargavano gli orizzonti della Società su quelle tematiche che non riguardavano il territorio nazionale, ma in ogni caso erano state argomento importante di studio per gli scienziati ed esploratori italiani. Il congresso ebbe luogo a Firenze, nei giorni 27-30 settembre 1988, fu inaugurato in Palazzo Vecchio, organizzò una mostra “Firenze e la Somalia”. Ha seguito gli schemi ormai tradizionali della SIB ed ha riscosso un lusinghiero successo ospitando 27 contributi, dei quali molti ad opera di specialisti stranieri. Fu così costituito il XIV volume di “Biogeographia” di quasi 600 pagine. Nell’assemblea fu rinnovato il Consiglio con la elezione di Ruffo. Vigna Taglianti, Minelli, Garbari e Baccetti segretario.
Il XXVIII Congresso della SIB tornò a temi tradizionali. Si svolse a Torino dal 19 al 22 settembre 1990 sul tema “Il popolamento delle Alpi Occidentali” ed organizzò anche una tavola rotonda su “Biogeografia delle Comunità”. Quest’ultima ha ospitato 5 comunicazioni, subito stampate come XV volume di Biogeographia. Il tema centrale è stato svolto in 27 contributi (includenti relazioni introduttive storiche e geologiche ed una conclusione generale) che costituirono il XVI volume di “Biogeographia” di oltre 500 pagine. Due anni dopo la SIB tornò sull’Appennino: il XXIX Congresso fu infatti tenuto a Urbino, dal 14 al 18 settembre 1992, trattando “Il popolamento animale e vegetale dell’Appennino Umbro-Marchigiano”. I 27 lavori presentati costituirono il XVII volume di “Biogeographia”, che fu prontamente pubblicato. L’assemblea confermò il Consiglio Direttivo uscente. Due anni dopo la SIB tirò le fila di un lungamente meditato, bene organizzato e da essa anche direttamente svolto lavoro, durato oltre una decina di anni intorno alle piccole Isole Circumsarde. Le raccolte furono compiute utilizzando navi CNR e conseguirono eccellenti risultati. I dati originali furono pubblicati sugli Atti del Museo di Genova in una serie di lavori importanti. Anzitutto la SIB contribuì con lavori e idee anche al Convegno Internazionale sulle Piccole Isole tenuto dall’Accademia dei Lincei già nel 1983, i cui Atti furono pubblicati dall’Accademia stessa nel 1984, ma soprattutto organizzò e stampò il Congresso di chiusura del ’94 dal titolo “ Le piccole isole circumsarde e il loro significato biogeografico” pubblicato nel volume XVIII di “Biogeographia” che raccolse gli Atti del XXX Congresso della SIB, tenutosi a Olbia dal 17 al 20 maggio 1994. Il volume ospitò 45 lavori e sorpassò le 700 pagine a stampa. Furono utilizzati tutti gli approcci alla biogeografia, dalla tettonica a placche, alla cariologia, alla “equilibrium theory”, alla genetica molecolare. Si studiò la storia delle esplorazioni, si affrontarono gli aspetti conservazionistici e la biogeografia dinamica, nel senso di Hengeveld (1992). Si trovò il modo di trarre delle importanti conclusioni. E’ stato certamente uno dei più importanti congressi della storia della SIB, ove i molteplici ruoli che il sodalizio giuoca nella scienza italiana furono esaltati a pieno.
Il XXXI convegno della SIB si tenne a Bologna, nei giorni 16-18 dicembre 1996, sul tema, da tanti anni richiesto, “Gli effetti delle variazioni climatiche pleistoceniche sulla dinamica dei popolamenti animali e vegetali della penisola italiana”. Il prof. La Greca, leader indiscusso dell’argomento, tenne sia la relazione introduttiva che le conclusioni finali. Il convegno fu molto interessante, ma non raggiunse le venti comunicazioni. Da esso scaturì il XIX volume di “Biogeographia”. Venne rinnovato il Consiglio Direttivo con la elezione di Baccetti (segr.), Garbari, Minelli, Vigna Taglianti e Zunino. Il Convegno successivo (XXXII convegno SIB) fu organizzato dagli zoologi della scuola romana (Vigna Taglianti, Sbordoni, Argano, Cobolli e molti altri) e fu dedicato a un’altra area fuori dall’Italia ma molto studiata dagli italiani, l’Anatolia. Questo congresso si svolse a Roma nei giorni 29-31 ottobre 1998, fu inaugurato nell’Accademia dei Lincei e poi si spostò nell’attiguo Orto Botanico. Fu costituito, secondo lo schema ormai classico, da una relazione storica, da alcune decine di comunicazioni fra le quali figuravano ampi lavori di vasta portata e densi di dati originali, e da una splendida conclusione generale. Il volume relativo di “Biogeographia”, superando le mille pagine, è stato stampato in due parti, cosa che rappresenta una innovazione nella storia della SIB: uscirono così rispettivamente il vol. XX, Parte I (1999) e XXI, Parte II (2000). Durante l’Assemblea dei soci fu deciso di svolgere il XXXII convegno in Sicilia, sulla “Biogeografia degli ambienti costieri italiani e mediterranei” nel 2000.
Siamo così arrivati al nuovo millennio, agli oltre venti volumi pubblicati nella nuova serie, a ben oltre 350 soci. La società, formalmente costituita da quasi un cinquantennio, è riuscita a mantenere una bella concentrazione di intenti, restando fedele al suo tema iniziale, che costituisce la sua impresa, adeguandolo e modulandolo sulla base dei vari approcci che si sono man mano proposti. Il suo monumento è comunque costituito dai ventuno volumi. Ognuno rappresenta una precisa pietra miliare su uno degli argomenti biogeografici coltivati dalla scuola italiana, di volta in volta scelti con largo preavviso nei punti “caldi” della ricerca, che sono stati a loro volta pilotati dalla corale meditazione svolta nell’ambito della SIB medesima. Da questo volano è scaturito anche il primo trattato italiano di Biogeografia, ad opera di Zunino e Zullini (1995).
La SIB non ha certo esaurito il suo compito, che sarà perpetuamente rinnovato finchè rimarrà viva la passione degli scienziati che la compongono. Certamente affrontiamo il nuovo millennio con la sicurezza di avere costruito, tessera per tessera, un mosaico prima inesistente, che centra in pieno uno degli argomenti di punta della biologia contemporanea, e cioè la Biodiversità nel nostro Paese, anche in relazione a quella di territori con esso in qualche modo confrontabili. Un’ultima considerazione: la Società Italiana di Biogeografia non è invecchiata. Essa si è trovata a cavalcare un argomento di moda, che ha attratto e legato i giovani via via che scaturivano dalle nostre file. Di moda. Non è una espressione riduttiva: la moda non è un atteggiamento banale, essa determina il costume di un’epoca ed è a sua volta determinata dalla fantasia e dalle esigenze dell’epoca stessa. Ma ora guai abbandonarsi alla autocontemplazione e guardarsi soddisfatti allo specchio: a questo punto verrebbe meno l’irrequieto stimolo per la ricerca. E per evitare tale incidente, concludo qui questo discorso introduttivo.
Bibliografia
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AA. vari – Biogeographia - Lavori della Società Italiana Biogeografia. Nuova Serie. X. 1984, 829 pp. Tipografia Compositori, Bologna.
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